CENNI STORICI
La doratura è stata utilizzata come tecnica
artistica, fin dai tempi per decorare dipinti, mobili, statue e cornici. I
primi esempi di doratura si possono far risalire alle antiche civiltà Egiziane
e Cinesi. A testimoniare che gli Egizi fossero degli abiliti doratori rimangono
delle pitture parietali in cui sono raffigurati artigiani che seguono tutte le
fasi relative all’estrazione dell’oro e alla sua laminazione. Le prime foglie
furono trovate nella tomba di Tutankamon e anche se molto spesse questa è la
prova dell’esistenza del primo “battiloro.
Maschera funebre di Tutankamon |
I materiali pittorici nel periodo romano
erano influenzati dagli scambi politico-culturali avvenuti tra i greci,
etruschi ed egizi. Il gusto per gli oggetti dorati si diffuse a Roma
soprattutto dopo la caduta di Cartagine. Gli antichi Romani usarono tutte le
tenciche di doratura: “in foglia”, “ a mercurio” e “a tempera”. Nei secoli del
Cristianesimo si cominciò a dipingere su supporti lignei (tavole) raffiguranti
immagini sacre che venivano impreziosite e decorate con foglia d’oro. Nella
tradizione Bizantina- ortodossa queste pitture sacre su tavola presero il nome
di ICONE. Il carattere religioso delle icone portò
alla standardizzazione dei personaggi sacri, l’icona diventa la rappresentazione visibile dell’invisibile e l’oro di
fondo diventa l’emblema della stessa sostanza di Dio.
In queste opere l’oro ha un ruolo fondamentale in quanto diventa simbolo della luce divina, perciò non veniva mai utilizzato l’oro finto ma sempre oro zecchino.
PROCEDIMENTO
In queste opere l’oro ha un ruolo fondamentale in quanto diventa simbolo della luce divina, perciò non veniva mai utilizzato l’oro finto ma sempre oro zecchino.
Icona russa |
PROCEDIMENTO
La doratura viene fatta
essenzialmente in due modi:
-
A BOLO O “GUAZZO”
-
A MISSIONE
La doratura a guazzo viene
impiegata soprattutto su superfici estese mentre quella a missione è
consigliata per superfici piccole e decorate.
La doratura “a guazzo”
consiste far aderire con una colla
animale le folgie d’oro su uno strato di argilla untuosa al tatto detta bolo.
Una volta applicata la foglia questa viene “brunita” ovvero lucidata con una pietra d’agata. La brunitura però si può solo fare su foglia di oro zecchino e non su oro falso.
Applicazione della foglia d'oro su bolo rosso |
Una volta applicata la foglia questa viene “brunita” ovvero lucidata con una pietra d’agata. La brunitura però si può solo fare su foglia di oro zecchino e non su oro falso.
Brunitura con la pietra d'agata |
Nella tecnica “ a missione” invece, sulla superficie da impreziosire viene stesa una mestica sintetica o costituita da olio di lino, resina e pigmneto essicante che ha la funzione di colla. Quando questa colla comincia a far presa si appoggia la foglia d’oro. In questo caso non è possibile eseguire la pratica della brunitura.
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